La prima grande novità di questo autunno ancora scaldato dai raggi del sole è l’inaugurazione di un teatro che proprio nuovo non è: i milanesi lo ricordano ancora col nome di Teatro dell’Elfo. Ma, come tutti sanno, l’Elfo si è trasferito nella splendida sede dell’ex cinema Piccini di corso Buenos Aires e lo spazio abbandonato, grazie ad accordi complessi ma definitivi, è stato consegnato a Emilio Russo e alla sua Compagnia Teatrale TiEffe, che viene ad occupare in un teatro che ha una storia di grandi passioni. Ne ha ricordato le origini Fiorenzo Grasso, presidente dell’Anicagis ma anche direttore del Teatro di Porta Romana e, dopo la fusione proprio col Teatro dell’Elfo, a fianco di Teatridithalia, compagnia storica ora alloggiata all’Elfo-Puccini.
Ma parliamo dell'inaugurazione. La festa avrà inizio ufficialmente sabato 25 settembre con una giornata ‘open day’ con non stop di musica, teatro, sorprese con pillole della stagione che sfilerà alla presenza di artisti pronti a parlarne. Emilio Russo, al colmo dell’entusiasmo per que, ha costruito una stagione ricchissima di spettacoli, quasi tutti uno più bello dell’altro, nuovi e vecchi, con attori, registi e autori celebri o poco noti ma sempre eccellenti e scelti quasi uno alla volta dal direttore artistico in persona, che si è preso la briga di andare in giro per l’Italia a selezionare il meglio per inaugurare il suo nuovo teatro.
Da citare per tutti, il primo lavoro a salire sul palco dopo la festa d’inaugurazione, dal 5 al 10 ottobre prossimo: Mai morti che festeggia il suo decennio di repliche, quasi un record che unisce l’autore e regista Renato Sarti e il protagonista Bebo Storti, che debuttarono proprio su quelle assi di legno. Prodotto dal Teatro della Cooperativa in collaborazione con Teatridithalia, Teatri 90 e Progetti/Maratona di Milano, Mai morti continua ad emozionare e a indignare, a coinvolgere grazie a un testo struggente e forte e a una recitazione incalzante e appassionata. “Sono contento di essere qui, dove è nato lo spettacolo” afferma Renato Sarti, commentando anche come ormai gli attori che denunciano fatti sociali finiscano col rischiare la vita fino a dover vivere sotto scorta, come il celebre Roberto Saviano ma come altri, come Giulio Cavalli e anche Ulderico Pesce, sotto scorta da un paio di settimane e che sarà al Teatro Menotti con un pezzo che va da Sofocle a Paolini, passando per fatti oscuri della nostra repubblica.
In breve, Grassi ha ricordato come un tempo si cercassero a Milano cinema in disuso per far nascere teatri di quartiere: fu proprio lui a scovare la sala seminterrata e interna della via Ciro Menotti. Si chiamava X Cine, era una bocciofila che suo padre frequentava e divenne all’inizio sede del Teatro Stabile Milanese, appena costretto ad abbandonare la sede del Teatro Girolamo, altro penoso ricordo di bel teatro chiuso per sempre. “Io due anni dopo ho preso il Teatro di Porta Romana e questo fu assegnato alla Compagnia dell’Elfo, a dimostrazione di un sistema teatrale che ci viene invidiato in tutta Italia, perché ci vede uniti. Purtroppo” conclude Grassi, “noi dipendiamo dallo Stato: altrove c’è maggior cultura teatrale e viene pure dato il doppio degli aiuti distribuiti dal nostro Paese. Grazie!”. Ma contro le chiusure ecco le riaperture e ora questo nuovo teatro si chiamerà Teatro Menotti perché, come ha spiegato Emilio Russo, “ci chiamavamo Filodrammatici quando stavamo in via Filodrammatici e abbiamo scelto questo nome ora e qui. Ciro Menotti è stato uno dei protagonisti del secolo scorso, scrisse delle lettere che rivelano dei segreti sull’unità d’Italia, che doveva nascere con intenti molto diversi da quelli infine raggiunti con Garibaldi. Dobbiamo stare attenti a quello che succede in Italia e ne parleremo”.
“Hanno tagliato Suoni&Visioni” ha aggiunto Renato Sarti, constatando le devastazioni provocata dai tagli sulla cultura “e mi preoccupo: dare drammaturgicamente forma all’antifascismo è un bisogno personale, forse perché sono triestino”. E prosegue ricordando che Mai morti festeggia il suo compleanno. “Che dopo 10 anni questo testa debba ancora esistere mi lusinga, ma mi dà un’idea di come siamo ridotti”. Per concludere, ricordiamo che saliranno su questo palco personaggi come Maddalena Crippa, Corrado D’Elia, Erri De Luca, Giancarlo Dettori, Lucrezia Lante della Rovere, altri meno noti, forse più giovani ma sempre bravissimi, come Fabrizio Pugliese o Salvatore Tramacere che porta in scena una grande compagnia di Rom; Elisabetta Beccattini e Daria D’Aloia, Antonella Fattori e Daniela Scarlatti, Paolo Mazzarelli e Lino Musella, oppure Tomas Kubinek che si definisce il Maestro dell’Impossibile… e tanti altri, che ci sapranno entusiasmare con spettacoli intelligenti, comici, drammatici, interessanti e talvolta straordinari. Tutti da vedere!
(nelle foto: Bebo Storti, by Bruna Ginammi)